Le ossessioni del pinguino
Massimiliano Ardino
Prologo
È come se qualcuno si divertisse a premere un interruttore della luce e, quando la mia notte si dilegua, per un istante riesco a scorgere una piccola ombra, la mia ossessione.
Ieri notte ho fatto un incubo.
Era buio.
Ero a casa mia.
Nella mia stanza da letto.
Un rumore mi sveglia; è un brusio che giunge dalla sala.
Sollevo il busto e scorgo, oltre la porta, la sagoma di un uomo che, seduto sul divano, tiene tra le mani un libro.
Non ho paura.
Mi alzo e cammino sino a trovarmi al cospetto dell'ospite non invitato.
Solleva il viso e parla, mi chiede gentilmente di leggergli ciò che stringe a sé.
Solo allora mi accorgo che i suoi occhi sono completamente bianchi, senza pupille.
Il tutto mi appare come normale; una naturale cortesia far ciò che egli desidera.
Leggo e, quando termino la lettura del manoscritto, non vedo più.
Ora capisco: le mie pupille sono altrove.
L'uomo mi ringrazia: ha ritrovato la vista.
Così se ne va dalla mia sala, dalla mia casa.
Io attendo, senza ricordo alcuno del contenuto del libro, qualcuno che venga a leggermelo.
Accanto a me un tizio sulla cinquantina, biondo, occhiali spessi ed espressione triste, beve birra da un enorme biberon.
Jimmy spilla una lager e, per rispondere al mio sguardo perplesso, alza le spalle.
"Hai sentito di quel prete che ha pubblicato un libro con le confessioni più buffe dei suoi fedeli?"
"L'hanno letto tutti"
"Io no"
Vero.
"Tu non c'entri, tu sei strano"
Sono strano?
"In che senso strano?"
"Vieni in un locale come questo, ti siedi al banco e dai le spalle alle ragazze"
In effetti.
"Beh, è una lettura divertente almeno?"
"Che ne so, mica l'ho letto"
Inutile ribattere, il barista di un locale di streap tease ha sempre ragione, soprattutto se torna con una weizen.
"Questa te la offro io"
"Credi che il prete andrà all'inferno per quello che ha fatto?"
Jimmy alza le spalle, ci deve essere qualche codice deontologico dei baristi che gli impedisce di prendere posizione sulle questioni etiche.
"Magari per espiare le proprie colpe si rimane sulla terra in un locale come questo con le spalle rivolte al palco"
Ride.
"La madre di una mia ex mi diceva che ero uno spirito buono. Forse perché la liberavo qualche sera dalla figlia. Affermava anche di dialogare con i defunti e di saper prevedere il futuro leggendo le interiora dei piccioni"
Vero, tutto vero, mi è successo anni fa.
"Strana donna"
"La cosa più strana è che giurava di averlo appreso in un corso del comune"
Alle mie spalle odo un boato: una sudamericana ha appena mostrato le sue beltà più rotonde ed il pubblico ha dimostrato di gradire.
"Un giorno mi ha rivelato che sarei morto a 77 anni, 5 mesi e 25 giorni; la mia data di nascita al contrario"
"E la notte dormi?"
"Il problema non è quando dormo, ma il riuscire a prender sonno. È sempre la stessa scena, ogni notte. Un gruppo di pecorelle brucano in un prato, improvvisamente si raggruppano per saltare una piccola staccionata, ma non ci riescono. Si spingono, pressandosi sino a formare un mucchio di pelo bianco. Non sono pecore reali, ma come nei cartoni animati: soffici, bianche, dannatamente bianche, con gli occhi grandi. Ne arrivano sempre di nuove, sempre di più e vogliono saltare tutte assieme, senza riuscirvi.
Sento di doverlo fare, ma non riesco a contarle, non riesco a metterle in ordine ed entro in panico.
Così una di loro, sempre la stessa, identica alle altre ma con cinque zampe, si avvicina allo schermo di una videocamera dalla quale mi rendo conto solo allora di osservare la scena e mi scruta con fare accusatorio, emettendo un belato baritonale.
Per riuscire ad addormentarmi devo accendere la luce e controllare che sotto al letto non vi sia alcun ovino"
"Intendevo se riesci a dormire dopo aver saputo la data della tua morte"
"Ma no, non è una profezia affidabile, pensa che aveva anche previsto che avrei avuto una figlia"
"Da sua figlia?"
"In effetti non ricordo"
"Se avessi una figlia come la chiameresti?"
Dietro di noi una certa Katiuscia, come annunciato dallo speaker, si sta strusciando sul palo della lap dance.
"Non avrò mai una figlia, non sono fatto per avere amori che durano"
"Prova ad immaginare"
"Impossibile"
"Fai uno sforzo, come la chiameresti?"
"Lascerei decidere alla madre, le donne sono più brave in questo e io poi sarei condizionato dal nome che mi aveva detto l'improvvisata Nostradamus dei piccioni"
"Che nome ti ha detto?"
"Shanti"