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Come sovvertire l'ordine costituito, trovare l'amore e vivere felici

Tina Caramanico

Cap. 0

 

L’editor mi costringe a fare questa precisazione, prima di iniziare. Vuole che voi sappiate che lui me l’aveva detto, di cominciare col capitolo II: “L’incipit è uno schifo, non puoi attirare il lettore nella storia con un vecchio professore trombone e comunista che si fa la barba.” Ma purtroppo il vecchio professore trombone è, indegnamente, il personaggio principale di questo romanzetto, e deve pur farsi la barba, di tanto in tanto. Perciò, adorati lettori, sopportatelo. Sono poche battute, fatevi coraggio. Poi, nel capitolo II, c’è una donna nuda.


Cap. I

 

Il professor Anselmo Lanfredi si faceva la barba, come tutte le mattine. Era sempre per lui un momento di desolazione, perché era costretto a guardarsi negli occhi: occhi rotondi, acquosi, reticenti e tristi, tuttavia. Era costretto a vedere nello specchio una faccia innocua e silente che stentava a credere fosse la sua, che non gli era mai piaciuta e che adesso, a sessant’anni passati e con le rughe, era un inno quotidiano alla sconfitta. Era costretto a cominciare una nuova giornata in un mondo assurdo, pieno di gente che soffriva perché non sapeva difendersi o perché le era capitato di vivere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato; pieno di pecore sciocche e rancorose che comandavano e usurpavano lo spazio di tutti solo perché avevano poco cervello e sufficiente ferocia per non farsi domande, per non guardare oltre il proprio naso e non provare pietà.

In questo mondo Lanfredi non poteva riconoscersi. Per quanto si sforzasse, non trovava più, da anni, neppure un angolo dove rifugiare la sua cultura e le sue abitudini obsolete. La storia era ormai fuori luogo e fuori gioco, la filosofia nemmeno parlarne, la lingua ridotta a un’accozzaglia di neologismi, priva di logica, fattasi povero strumento per colpire sotto la cintura, per suscitare brividi a buon mercato e sopprimere, così spezzata, dilaniata in brandelli infantili, qualsiasi germoglio di pensiero, ogni ragionamento articolato e complesso.

E questa storia mutilata, questa filosofia incompresa e incomprensibile, perciò odiata come esercizio vuoto di pura forma, questa lingua evirata gli toccava insegnare alle nuove e sempre più esigue generazioni, quattro gatti abituati a essere idolatrati per la loro stessa miracolosa esistenza in una società di vecchi sterili. Pochi esseri che ancora potevano esibire muscoli e ormoni efficienti e solo per questo erano amati, in forme maniacali e quasi mai innocenti, e difesi da ogni difficoltà, da ogni durezza della sopravvivenza che avrebbe consentito loro di crescere. Invece restavano a lungo, fino alle prime rughe e all’appannarsi dello smalto giovanile, fuori dal mondo e dalla vita reale, galleggianti in un nulla di fatto, nulla di pensato: ingenui prima, poi stupidi. Pronti, da stupidi e da non più giovani, a dare finalmente il loro disprezzabile contributo a una società di merda. In loro restava sommersa, come in una palude dagli effluvi malsani, tutta la rabbia che vigliaccamente si rifiutavano di esprimere al tempo giusto e che si rivelava dopo, troppo tardi, nella prepotenza amorale o nella sottomissione ipocrita e biliosa, a seconda del ruolo che il caso affidava loro in quella commedia orrenda e senza copione.

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Come sovvertire l'ordine costituito, trovare l'amore e vivere felici

Tina Caramanico

Come sovvertire l'ordine costituito, trovare l'amore e vivere felici
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Professori disadattati, gioventù depressa, aneliti amorosi e sovversivi, escort discinte, virus misteriosi, alieni, giornalisti pavidi, adunate oceaniche, vecchi e giovani Presidenti, clima impazzito, una società di merda: un romanzo talmente immorale e sovversivo che nemmeno Soros ha voluto finanziarlo. Un vero mattone, ma breve e comico.

L'autrice

caramanico

È nata a Taranto nel 1962 e da allora ha traslocato moltissimo.
Nel 2011 ha iniziato a rendere pubblici i suoi testi. Ha assecondato e asseconda la sua inclinazione (vagamente suicida, nel panorama editoriale italiano) per poesia e narrativa breve, ma non si preclude nessuna strada e nessun esperimento.
Il suo primo romanzo, "Un cattivo esempio", ha vinto il premio "Romanzi in cerca d'autore" 2017 a cura di Mondadori-Kobo, è stato pubblicato da Rakuten Kobo e a breve uscirà in una nuova edizione, autoprodotta; il secondo romanzo, "Il prete nuovo", edito da Vocifuoriscena, è in libreria dal 1 novembre 2019; il terzo, "Come sovvertire l'ordine costituito, trovare l'amore e vivere felici", dopo alcuni mesi su Wattpad (dove ha vinto i "Wattys Awards 2019" e traumatizzato una quantità di lettori increduli) è diventato un libro nel luglio 2020.

Il suo sito web

Perché l'abbiamo scelto

Questo breve romanzo è un ottimo esempio di come si possa intrattere, divertire e far riflettere allo stesso tempo.

In 130 pagine Tina Caramanico riesce a dipingere una società complessa (e allo sbando), personaggi solidi e costruire un impianto narrativo che fila liscio come l'olio.

Ma soprattutto tratteggia un mondo fantastico e possibile che contiene tutte le brutture in cui la nostra società sta annaspando, facendo satira in modo intelligente oltre che spassoso.