Come calcolare il prezzo giusto per il tuo libro

Una delle maggiori sfide che devi affrontare come self publisher (e di cui, se ancora non hai pubblicato, forse non ti rendi neppure conto) è definire il prezzo giusto per il tuo libro o ebook.

Il prezzo è infatti una componente importantissima nella commercializzazione del tuo romanzo, un fattore che sicuramente influirà sulla decisione di acquisto del potenziale lettore, per questo non è una scelta che devi fare alla cieca.

In questo articolo analizzerò quindi gli elementi e le fasi che ogni autore dovrebbe affrontare per trovare il prezzo giusto da assegnare al proprio lavoro.

Due atteggiamenti tipici degli autori autopubblicati

Prima di immergerci in tutti i dettagli del prezzo, volevo fare un paio di considerazioni su due approcci psicologici alla questione prezzo.

Ci sono autori che pensano: “Nessuno pagherebbe così tanto per il mio libro, quindi lo metterò a un prezzo basso.” In questa affermazione è già compreso il sicuro fallimento del romanzo in questione.

Perché il prezzo è solo l’ultimo dei fattori che porta alla decisione di acquisto e metterlo basso non serve a invogliare il potenziale acquirente. Anzi, in questo caso è una vera e propria ammissione di inadeguatezza che inviterà il lettore a starne alla larga.

Se quindi sei convinto sostenitore del tuo libro, se si tratta di un lavoro curato e professionale, non hai nessuno motivo di sottostimarlo.

Al contrario però ci sono autori che pensano: “Ho fatto tanti sforzi per scrivere questo libro, voglio guadagnarci” e quindi mettono un prezzo alto.

Qui siamo all’altro estremo della questione, dove il prezzo potrebbe diventare davvero per l’acquirente un fattore decisionale importante. Perché se non è giustificato dalla qualità del prodotto e dal mercato in cui esso va ad inserirsi, allora saranno ben pochi i lettori disposti a pagare quel prezzo, anche se potenzialmente interessati. Con il medesimo risultato di trovarsi con un libro invenduto.

Abbandona quindi questi atteggiamenti, che oltre ad essere un modo sbagliato di approcciare al proprio lavoro, ti portano a puntare su prezzi posti a due estremi infruttuosi.

Il modo corretto per definire il tuo prezzo è un altro, e lo vedremo a breve.

Il prezzo psicologico

Prima di passare ai metodi per trovare il giusto prezzo per il tuo libro voglio fare una brevissima considerazione sulla psicologia della prezzatura. Tutti noi infatti, e non solo quando parliamo di libri, ci imbattiamo in prezzi che finiscono con 90 o 99 centesimi. Invece di 4€ ci chiedono 3,99€, invece di 15€ ne chiedono 14,90€

Perché? Non siamo stupidi, lo sappiamo bene che sono praticamente lo stesso prezzo e non sono certo quei 10 centesimi a fare la differenza sulla nostra decisione.

Ebbene, se questo è vero a livello razionale, non lo è per il nostro subconscio. E non lo dico io, lo dicono studi sul campo. Pagare 3,99€ invece di 4€ ci dà l’impressione di aver fatto un affare migliore, lasciandoci più soddisfatti.

E siccome con i libri parliamo di acquisti che ben poco hanno di razionale (cioè non li acquistiamo perché ci servono – a parte forse i manuali – ma perché li desideriamo) è bene mantenere questa usanza: perderai pochi centesimi di guadagno ma avrai lettori inconsciamente più propensi a completare l’acquisto.

Costi e margine

Iniziamo a immergerci in quelle che sono le componenti che fanno il prezzo del tuo libro: la più importante è sicuramente il margine, la parte cioè che rappresenta a tutti gli effetti ciò che guadagni.

Il prezzo di un bene, infatti, è composto generalmente dal costo, cioè quanto ci è costato produrre il prodotto (nel nostro caso il libro) e il margine, cioè quanto vogliamo guadagnarci.

Per un libro i costi più incidenti sono indubbiamente quelli di stampa e spedizione (ovviamente per il cartaceo), ma se stai lavorando in modo professionale potresti avere anche costi per la copertina, l’editing, l’impaginazione e magari anche la promozione.

Stampa e spedizione sono quelle parti che nel 99% dei casi il self publisher lascia alle piattaforme e al Print on Sell o al Print on Demand, e per questo hanno un costo più alto rispetto al normale costo di mercato. Un libro che stampato in tipografia ti costerebbe 3€ con CreateSpace può costarti anche 9€; ma in tipografia ne devi far stampare almeno qualche centinaio!

Il costo dei servizi editoriali, come ti ho mostrato in un precedente articolo, è anch’esso da non sottovalutare e può raggiungere (se non superare) i 1.000€. Per capire come questa cifra va a incidere sul costo di una singola copia è indispensabile fare una previsione di vendita. Quante copie pensi di piazzare? 100? Allora questa spesa inciderà per 10€ su ogni copia.

Tanto, anzi, troppo. È evidente che se vuoi recuperare il tuo investimento devi vendere di più.

Ma del resto stiamo parlando di self publishing professionale, quindi direi che il tuo obiettivo minimo di vendita dovrebbe essere almeno di 1000 copie, e quindi il tuo costo per copia scende a 1€. Molto più abbordabile.

Ecco quindi che abbiamo trovato la parte del prezzo composta dal nostro costo:

9€ per la stampa su CreateSpace + 1€ di servizi editoriali =
10€ costo singola copia.

A questo punto, per arrivare al prezzo di vendita, devi metterci vicino il margine, cioè il guadagno che vuoi avere tu sulla singola copia.

Ed è qui che viene il difficile.

Margine di un libro cartaceo

Gli editori possono fare un ragionamento molto semplice: guadagnare almeno il 100% del costo di un libro. Oppure, per metterlo in numeri, se il libro costa 6€ per stampa (e distribuzione!), il prezzo minimo cui ne consentono la vendita è 12€.

Questo è un buon metodo finché parliamo di stampa tradizionale. Ma con il Print on demand diventa impraticabile, perché il doppio del tuo costo è 20€, un prezzo che è evidentemente fuori mercato.

Devi quindi adottare altre strategie. Vediamo quali:

  • Accontentati di una percentuale minore: è il metodo più semplice per affrontare il problema. Applica un ricarico inferiore e ottieni un prezzo più basso. Se ad esempio ricarichi del 50% il tuo prezzo finale sarà di 15€. Anzi, se vuoi essere più efficace 14,90€.
  • Aggiungi una cifra fissa: anche questo molto semplice, decidi a priori la cifra che vuoi guadagnare per ogni singola copia e aggiungila. Ad esempio, guadagnare 4€ a libro ti sembra un buon compromesso? Allora il tuo prezzo finale può essere 14€ (o meglio: 13,90€)
  • Cerca di guadagnare come per l’ebook: simile alla precedente ma la cifra che andrai a sommare sarà basata su quanto guadagni per l’ebook (ne parlerò a breve). Ad esempio se il tuo libro Kindle costa 4,99€ e guadagni una royalty del 70%, cioè circa 3,49€ puoi aggiungere questa cifra al costo per un prezzo al dettaglio di 13,49€. In questo modo guadagni la stessa cifra per ogni copia venduta, cartacea o digitale, e ti sarà più facile calcolare il tuo profitto totale.

E per l’ebook?

Le cose nel digitale sono leggermente diverse, i costi di stampa non esistono e anche quelli di realizzazione sono tutto sommato irrisori. Tutto margine quindi? Ovviamente no, il costo qui è rappresentato dalla percentuale che si trattiene la piattaforma di self publishing che stai utilizzando.

Prendiamo qui in esempio la più diffusa, Amazon KDP. Quando parli di libri Kindle, devi considerare il modello di royalty di Amazon: se il prezzo del tuo libro è compreso in un determinato intervallo (attualmente tra 2,69€ e 9,99€), otterrai un margine del 70%, contro il 35% per prezzi fuori da quella fascia.

Perché Amazon ti spinge verso quella fascia di prezzi? Perché secondo la loro esperienza (e ne hanno tanta!) è lì il prezzo giusto che un cliente è disposto a pagare per un ebook.

Con gli ebook non devi quindi stare a spaccarti la testa tra costi e margini. La questione è semplice: metti il tuo ebook in vendita a 4,99€ e ne guadagni 3,49€.

Da notare quindi che è Amazon stessa a dissuaderti dal valutare il tuo libro troppo poco. Ci sono però situazioni in cui può essere ragionevole metterlo a un prezzo inferiore ai 2€:

  • Il tuo libro è molto breve: non serve fare indagini di mercato per intuire che se il tuo libro è una novella breve di poche pagine, il pubblico non sarà disposto a pagarlo cifre superiori a 1,99€.
  • Il libro è uno spin-off: hai scritto una storia “bonus” che si aggiunge al mondo del tuo romanzo o continua brevemente il viaggio di un personaggio? In questo caso, hai già fatto una vendita sul romanzo, quindi vampirizzare i tuoi fedeli lettori chiedendo loro di pagare di nuovo per dei contenuti bonus può essere controproducente. Questo è il caso in cui 0,99€ (o gratuito!) è probabilmente il prezzo migliore.
  • È il primo libro di una serie: questa è una strategia comune che è spesso molto efficace. Metti il primo libro della serie a 0,99€, o anche gratis, per rendere molto facile iniziare a leggere la serie, ma posiziona il prezzo del resto della serie oltre i 2,99€ per entrare nella fascia di royalty del 70%. Il sacrificio di guadagni sul primo libro paga poi quando i lettori si lasceranno prendere dalla storia e acquisteranno i successivi capitoli.

Lascia spazio per gli sconti

Un’altra considerazione importante nel calcolo del prezzo finale è che le probabilità di vendere un libro aumentano notevolmente quando questo è in promozione.

Devi quindi sempre tener presente che molto spesso non venderai il tuo libro a prezzo pieno e che gli sconti andranno a erodere il tuo margine. Ad esempio, se metti in promozione con il 20% di sconto il tuo libro da 13,90€ il lettore lo pagherà 11,12€ lasciandoti quindi un guadagno poco superiore a 1€ (contro i 4€ che ti eri prefissato).

Come puoi evitare di perdere tutto questo guadagno? Semplice, aumentando fin da subito il prezzo di copertina. Se vuoi guadagnare 4€ ma sai già che il più delle volte 3€ se ne andranno in sconti e promozioni, allora aggiungi questa cifra al tuo prezzo finale che diventerà così 16,90€

La percezione dei prezzi influenza le vendite

Vale anche la pena notare che un prezzo al dettaglio più elevato spesso fa sì che una vendita scontata sia percepita come un buon affare. Se il tuo libro Kindle è di solito venduto a 5,99€ e tu esegui una vendita a 0,99€, il cervello del cliente pensa immediatamente: “Wow! Risparmierò 5€!” e sarà subito più propenso a non farsi sfuggire l’occasione.

Ma è il prezzo giusto?

Abbiamo fin qui visto:

  • perché non dobbiamo sottostimare o sovrastimare il nostro lavoro;
  • perché ci conviene usare prezzi psicologici;
  • cos’è il costo di produzione;
  • come valutare il margine da applicare per ottenere il prezzo finale.

Ma siamo sicuri di essere arrivati a un prezzo corretto? Davvero 16,90€ per il cartaceo e 4,99€ per l’ebook sono prezzi che il lettore pagherebbe per avere il tuo libro? Difficile dirlo adesso perché manca ancora un importantissimo tassello che ti permetterà di valutarne il posizionamento: un’indagine di mercato.

Proprio di questo ti parlerò nel prossimo articolo. Ma nel frattempo raccontami nei commenti la tua esperienza nel prezzare i tuoi libri.

Commenti

  1. cri

    Il problema è che con i cartacei, per chi scrive libri lunghi diventa impossibile restare in una fascia di prezzo di 15-16 euro, altrimenti non ci guadagni proprio nulla… sto facendo delle prove con Streetlib e Kindle Publishing e i risultati sono proprio scoraggianti. Ma se un libro ha bisogno di un numero di pagine elevato perchè la storia lo richiede (e parlo dalle 400-500 in su) non si può “tagliare” o “dividere in diversi capitoli” arbitrariamente…

    1. Autore
      del Post
      Michel

      Ciao Cri, in effetti i libri voluminosi da questo punto di vista sono difficili da gestire, spesso ci si deve accontentare di poco margine sui cartacei. È anche vero però che generalmente i libri con molte pagine costano qualche euro in più. Per questo è utile guardare cosa fanno gli altri, facendo una ricerca di mercato. Nel prossimo articolo approfondirò proprio questo argomento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *