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Piccoli trucchi dei correttori di bozze

La correzione di bozze rappresenta un passaggio fondamentale prima della pubblicazione di un libro. Spesso è vista come un peso, uno step noioso da svolgere nel più breve tempo possibile; altre volte, solitamente quando la si fa fare a qualcun altro, viene caricata di aspettative eccessive poiché si pensa, a torto, che debba risolvere problemi che invece andrebbero affrontati in fase di editing.

È, in ogni caso, fondamentale farla bene, ed è sempre preferibile che non sia l’autore stesso a cimentarsi nell’impresa (perlomeno, non da solo). Questo, per due semplici ragioni:

  1. quando una persona ha scritto e molto probabilmente riletto molte volte un testo, è difficile che riesca a individuare errori che sono sfuggiti a queste molte letture;
  2. a volte, un autore è convinto che una parola, un motto o un modo di dire si scriva in una certa maniera, mentre invece si scrive in un’altra. Non potrà accorgersene, da solo.

Sarebbe importante affidarsi a un professionista, ovvero a una persona che sappia cosa cercare, che sappia come farlo e che abbia l’occhio allenato: in un’opera che ha errori a profusione, infatti, la piacevolezza di passare qualche ora in compagnia di un buon libro lascia il posto al fastidio di non potersi lasciare andare, di non potersi immergere, perché costretti a tornare alla realtà da quella spia nel cervello che, continuamente, segnala l’errore o l’imprecisione. E non credete sia una cosa da poco…

Detto questo, voglio ora svelarvi qualche trucco (usato anche da chi lo fa di mestiere) per scovare ed eliminare, senza aiuti esterni, alcune tra le imperfezioni più diffuse.

Basterà sfruttare a dovere due strumenti presenti in tutti i programmi di videoscrittura, e che sicuramente usate già quotidianamente. Il primo è il più banale: lo strumento “Controllo ortografia”.

Attenzione, non sto dicendo di fidarvi ciecamente e di delegare in toto la correzione a questo strumento. Può però essere utile, in mezzo a tante segnalazioni insensate, per individuare quell’errorino scappato al primo o anche al secondo giro di correzione.

Ma soprattutto potrete usarlo anche per evitare che i nomi dei vostri personaggi ogni tanto cambino: Classico trovare degli Alex che diventano Alec, o Margareth trasformate in Margaret, per non parlare poi dei nomi fantasy! Di solito il programma di videoscrittura segnala come errore sia il nome corretto che quello scritto in maniera sbagliata, rendendo difficile individuare gli errori. Per risolvere basterà aggiungere al vocabolario il nome giusto: in questa maniera, se troverete quell’antipatica sottolineatura rossa sotto a un nome saprete che, con ogni probabilità, avrete premuto i tasti nell’ordine sbagliato. Semplice, no?

Il secondo strumento che, usato nella maniera giusta, può impedirvi di mandare in stampa un libro colmo di imperfezioni è il cosiddetto “Trova e sostituisci” (o il corrispondente del programma che utilizzate).

Potrete usarlo ad esempio, tornando a quanto scritto sopra, per effettuare una ricerca mirata per evitare che i nomi dei protagonisti cambino a causa di una battitura errata. Se, infatti, il “Controllo ortografia” non funzionasse a dovere (o se venisse “ingannato” dall’errore stesso: Alec lo segnerà come errore, ma Alce no), basterà cercare in tutto il testo tutte le possibili combinazioni di “nome sbagliato”. Un esempio: la protagonista si chiama Margareth. Oltre a cercare “Margaret”, potrete cercare se nel testo c’è qualche “Argareth”, o “Mragareth”, o “Magareth”, o “Marareth” e così via. Un lavoro lungo? Beh, se avrete sbagliato molte volte sì. Altrimenti, basterà qualche minuto.

Un’imperfezione molto comune nei libri self risulta essere l’utilizzo di E’, con l’apostrofo, invece della forma corretta È. Digitate nella barra del “Cerca” l’opzione errata e sostituitela con la forma corretta. Pochi secondi ed è fatta!

Altra imperfezione comune (questa volta non solo nel self): i doppi spazi. Mentre si scrive, infatti, capita di sbagliarsi e premere due volte di seguito la barra spaziatrice. Risulta difficile, poi, riuscire a individuare questo errore ad occhio nudo. Anche qui, la soluzione è facile e veloce: strumento “Cerca”, digitate due spazi (due colpi sulla barra spaziatrice); nella barra “Sostituisci” digitatene uno singolo, e procedete alla sostituzione. Ne guadagnerà anche l’impaginazione.

Seguendo lo stesso principio potrete togliere tutti gli spazi, errati, tra la parola e il segno di punteggiatura. La regola prescrive, infatti, che non vi debba essere alcuno spazio tra, ad esempio, la virgola o il punto e la parola che la/lo procede (mentre vi deve essere prima della parola che segue). Per ricercare questo tipo di errore, aprite sempre lo strumento “Cerca”, e digitate “spazio+segno di punteggiatura”, e procedete con l’eliminazione dello spazio intruso mettendo in “Sostituisci” solo il segno di punteggiatura. Ripetete l’esercizio con tutti i segni di punteggiatura. Nel caso dell’apertura di una parentesi, la regola è opposta: ci va lo spazio prima, ma non dopo: cercate quindi “( ”, ovvero parentesi+spazio, e correggete.

Altre imperfezioni facili da eliminare attraverso questo sistema riguardano le virgolette “sbagliate»: avrete capito, ormai, cosa dovrete fare. In questo caso, dovrete stare ancora più attenti: anche utilizzando lo strumento “Cerca”, infatti, se non state attenti potrebbe scapparvi qualche dialogo che si apre con la virgoletta alta invece della caporale bassa, o viceversa.

Se utilizzate il trattino medio per i dialoghi, la sostanza non cambia: potrebbe esservi scappato qualche trattino breve, per cui cercate questi e, nel caso, sostituiteli con il simbolo corretto.

Prima di lasciarvi vi svelo un ultimo trucco per evitare un’altra imperfezione diffusa. Spesso, infatti, vengono utilizzati programmi diversi, su device diversi, per scrivere lo stesso libro, magari perché alcune parti vengono scritte a casa e altre mentre si è in giro per il mondo. In questo modo, solitamente a causa di bug interni a questi programmi, gli apostrofi e le virgolette alte cambiano aspetto. Si passa infatti dalle più comuni, e più belle, virgolette bombate ai doppi apici, e alla stessa maniera dall’apostrofo bombato all’apice (questo: ‘ ). apostrofoPer evitare che nel libro pubblicato vi sia questa alternanza, cercate la versione sbagliata (solitamente gli apici) e, lo avrete già capito, sostituitela con quella giusta. Non usate lo strumento “Sostituisci tutto”, perché, a differenza delle virgolette bombate, che sono diverse a seconda che siano di apertura o di chiusura, gli apici sono sempre uguali.

Ricapitolando: date il giusto, importante, peso alla correzione di bozze. Potreste aver scritto un bel libro, ma se è pieno di errori difficilmente riuscirà a catturare, come invece potrebbe, il lettore. Ricordo che questi sono solo piccoli trucchi, o accorgimenti, per evitare imperfezioni diffuse, ma la correzione non si esaurisce certo in questi pochi passaggi: quindi fatela (fare) come si deve!

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