intervista

Quattro chiacchiere con Giovanna Avignoni

Oggi abbiamo intervistato Giovanna Avignoni, insegnante con la passione per la scrittura con all’attivo molti lavori e ottimi risultati in diversi concorsi. Su Extravergine d’autore è stata selezionata con il romanzo “Vorrei camminare come fanno i bambini”.

Parlaci di te: com’è nata la passione per la scrittura

Parlare di se stessi non è così facile.

Credo che sapere perfettamente chi siamo sia, in pratica, quasi impossibile. Esistono sempre spazi che ancora possono essere scoperti; l’essere umano, del resto, è talmente complesso che una vita non basta per conoscersi fino in fondo.

Certo, la passione per i testi scritti non mi è mai mancata ma, prima di diventare autrice sono stata, e continuo a essere, una buona lettrice. La scrittura ha, comunque, sempre accompagnato il mio percorso di vita poiché ho avuto cura dei miei elaborati, fin da bambina.

Mi sono scoperta scrittrice solo da qualche anno a questa parte quando, dopo un brutto periodo, come succede a tanti, ho sentito il bisogno di fermare su carta non più piccoli pensieri ma fiumi di parole che sono diventati una storia tenera e commovente. Da allora ho scritto senza sosta e pubblicato quattro libri, tutti in self publisher.

Hai presente la riva che avida aspetta le onde e si imbeve, senza mai dissetarsi, di acqua salata che rotola e si allontana per poi tornare fresca e nuova? Sai percepire la gioia delle nuvole mentre giocano con il vento che ne dipinge forme per poi scomporle e farne acqua o neve? Conosci il sorriso del prato quando si riempie di nuovi boccioli che, come bottoncini colorati, emergono dalle asole di una veste di seta?

Ebbene io mi faccio onda, nuvola, prato e, come tali, accolgo con gioia le parole che si rincorrono nella mia mente, le prendo con garbo e con delicatezza le dispongo in fila su un foglio di carta.

Lo faccio con la medesima cura e pazienza che ha un contadino mentre semina pensando a un futuro raccolto. Oppure le getto di impeto, a manciate generose, come sementi che vanno alla terra fertile, pronta a custodire nuove vite e a rinnovarne il prodigio.

Le buone letture fanno da concime e rendono forte e matura ogni piccola pianta. Rinforzano gli steli, alimentano i frutti permettono il passaggio della linfa vitale.

E amo quelle piante. Le curo, le poto e le annaffio, sradicando ogni erbaccia infestante, combattendo gli insetti dannosi e accettando di buon grado l’aiuto di chi ha maggiore esperienza.

Amo scrivere e adoro leggere, vivendo momenti felici ogni volta che una storia mi viene a trovare.

Perché sono le storie che mi cercano, io devo soltanto essere capace di saperle ascoltare.

Qual è stata la “scintilla” da cui è nato il tuo libro?

Sono sempre stata una buona osservatrice, dotata di estro e creatività.

Sono una persona poco loquace ma, come una spugna, mi imbevo di ciò che guardo o ascolto e ne creo storie.

“Vorrei camminare come fanno i bambini” è nato un pomeriggio come tanti quando, passeggiando con mio marito, ho notato una bimba piccolissima che camminava con un piede sul marciapiede e uno sulla soglia di un negozio.

È stato un attimo: la storia ha avuto inizio.

Consigliaci due libri: uno tuo e uno di un tuo collega self publisher

Ho molti amici che si autopubblicano e, per non fare torto a nessuno, se posso vorrei segnalare i gruppi di autori con i quali condivido la passione per la scrittura e la partecipazione alle fiere del libro.

Con S.E.U. Scrittori emergenti uniti e con gli Autori Youcaniani di Youcanprint, ho avuto il piacere e l’onore di partecipare a importanti fiere come Torino, Milano, Firenze, Pisa, Taormina, Modena.

Attraverso l’unione e la collaborazione, noi emergenti self riusciamo, così, a ottenere maggiore visibilità e, cosa non meno importante, ci confrontiamo, cresciamo e ci divertiamo.

Consigliare uno dei miei libri mi mette in imbarazzo, perché ognuno ha delle peculiarità che sono apprezzate dai lettori.

Perché ti sei candidata alla selezione di Extravergine d’Autore?

Mi sono candidata alla selezione di Extravergine d’Autore perché, come nei concorsi letterari ai quali partecipo, mi sono detta che nulla va lasciato di intentato. Credo nei miei progetti e ne ho cura, perché non vederli volare?

Citando Sepulveda, che adoro e al quale ho avuto l’onore di stringere personalmente la mano, “Vola solo chi osa farlo” e, così, io ho osato.

Anche se in minor misura rispetto al passato, gli autori self sono guardati con diffidenza e la strada è lunga e faticosa. Essere parte di un progetto tanto importante è un grande onore.

Anche grazie alla Vostra Associazione culturale, procederò nel mio cammino con maggiore determinazione e fiducia, crescendo pian pianino proprio “come fanno i bambini”. Ringrazio, pertanto, Extravergine d’autore e il Comitato di lettura per avermi permesso di entrare a far parte degli autori selezionati.

Per noi autori emergenti self è una gran bella vetrina.