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Extraself: Rudy Mentale e Lucy R.

Continuano le interviste doppie dedicate ai partecipanti del nostro concorso Extraself.

Oggi tocca a Rudy Mentale, in gara con 10, e Lucy R., che partecipa con Racconti fantastico catastrofici, entrambe raccolte di racconti.

10VSracconti fantastico catastrofici

Ecco come hanno risposto alla nostra breve intervista:

Raccontaci di te e della tua passione per la scrittura.

Rudy Mentale: Devo confessare che fino al 2004 io ero uno di quegli italiani che leggeva non più di un libro all’anno. Forse anche per una forma di dislessia che non mi consentiva di concentrarmi per ore su un testo scritto senza sentire il bisogno di distogliermi. Con la scrittura invece avevo già avuto più di un approccio, in particolare con la poesia, fin dai tempi delle scuole superiori e con i testi di canzoni per lunghi anni a venire. Infatti fino al 2004 il mio rapporto con l’arte era soprattutto con la musica. Avevo già messo nel cassetto l’idea di un libro, un viaggio nel fantastico in chiave introspettiva che volevo intitolare “Chi ha ucciso la sedia a dondolo di gatta Cicova?”. Un viaggio all’interno dell’io con incontri improbabili come un Pinocchio depresso. Ho ancora da qualche parte fogli di appunti e registrazioni e chissà un giorno mi deciderò a dare un seguito a quell’idea. Poi, nel settembre 2004, una strage di bambini nella scuola di Beslan in Ossezia, non era né la prima né l’ultima ahimè, ma quella mi ha talmente turbato che ha scatenato in me il desiderio di raccontare. Ho iniziato in quei giorni a scrivere “L’Ultimo comandamento” che ho pubblicato solo 10 anni dopo, anche se nel frattempo ho scritto parecchie altre cose…Lucy R.: Tutto è iniziato come un gioco, una specie di scommessa con me stessa, mi è piaciuto scrivere il mio primo racconto non lo dimenticherò mai, fa parte di un’altra serie, e ho continuato, scrivo da circa sette anni e fino a questo momento non ho mai smesso e le idee non mi mancano, continuando a scrivere mi sono appassionata e non sono più riuscita a smettere.

Com’è nata l’idea per il tuo libro? A cosa ti sei ispirato?

Rudy Mentale: Scattata la molla di cui ho appena detto, non mi ci è voluto molto a capire che fra il dire e il fare ecc ecc. Cioè scrivere un romanzo è molto complesso e solo uno spirito arrembante come il mio poteva affrontare un’impresa simile incurante delle conseguenze. Dopo diversi litigi con mia moglie, grande lettrice e implacabile critica, abbiamo deciso di comune accordo che se veramente ero deciso a continuare a scrivere (lei preferiva di gran lunga che io continuassi a far musica, cosa che mi aveva dato anche qualche soddisfazione e che a causa della nuova passione stato lasciando a riposo) dovevo almeno partecipare a un corso di scrittura. Così è stato: nel novembre del 2006 ho partecipato a un corso di scrittura creativa tenuto da luigi Bernardi a Bologna. Per 2 mesi, due volte a settimana, dopo il lavoro, prendevo il treno a Reggio Emilia e andavo al Teatro delle Moline a Bologna con il mio blocco di appunti e rincasavo a sera tardi. Ma quel corso per me è stato il cielo che si apriva alle nuvole della letteratura e lì sono nati 2 dei 10 racconti che fanno parte del mio nuovo libro. Uno dei quali è stato vincitore di un concorso letterario a Rosignano Solvay l’anno dopo. Da quel concorso ho cominciato ad appassionarmi ai racconti brevi, mentre continuavo nella titanica impresa di finire un romanzo.Lucy R.: L’idea è nata da una passione per la fantascienza, che mi ha sempre ispirato, adoro tutto quello che per altri sarebbe impossibile e improbabile.

Dove possiamo leggere qualcos’altro di tuo?

Rudy Mentale: I miei libri sono pubblicati e distribuiti da Youcanprint, un sito di self publishing che distribuisce nelle librerie e anche su vari siti come IBS e Amazon. Ho avuto un editore per il primo romanzo URCA e con un secondo avevo pubblicato 4 titoli in passato, nonostante che sia stato diffidato dal venderli (capirete, non mi mandava i rendiconti delle vendite) so che alcuni titoli si trovano ancora in commercio, ma il mio editore è solo Youcanprint. Ho un sito e un blog in cui ho sparso informazioni sulle mie 5 pubblicazioni: quattro romanzi di genere thriller (con un pizzico di fantascienza qua e là), anche se più che il sangue prediligo l’intreccio psicologico dei personaggi e l’intrigo della storia e soprattutto l’attenzione su problemi di grande attualità come la fede religiosa o l’uso della Geoingegneria nelle nuove strategie militari. Poi ho scritto una fiaba sulla musica, a detta di mia moglie, della sua amica Cinzia (le mie editor) e dell’illustratore Ro Marcenaro (mio caro amico che ha disegnato la copertina) il miglior testo che ho scritto.Lucy R.: Purtroppo non potete leggere nessun altro mio scritto, in quanto è la prima volta che qualcuno legge quello che scrivo.

Cosa farai se non dovessi vincere?

Rudy Mentale: Dopo il corso di scrittura mi sono buttato a capofitto nei concorsi letterari. Li trovavo molto stimolanti per la creazione di nuove storie. In quei mesi ho avuto una serie di ottimi piazzamenti, un primo e un secondo posto. Due finali in concorsi regionali, in una delle quali, a Chieri, la cui premiazione si svolgeva all’interno del salone del libro di Torino, ho partecipato a 3 sezioni: racconti brevi, romanzi e testi di canzoni arrivando in finale in tutte e tre. Gli organizzatori mi dissero che era la prima volta che capitava. Insomma tutto questo per dire che le emozioni da concorso non mi sono mancate. Ma se proprio volete saperlo anche se non vincessi questo e nessun altro concorso a venire non accadrebbe nulla. Scrivo per il piacere di raccontare e continuerò a farlo, concorsi o no, finché questo piacere mi rimarrà intatto.Lucy R.: Se non dovessi vincere non sarebbe una grande tragedia, continuerei imperterrita a scrivere visto che, mi piace molto. Fare un tentativo nella vita non si sbaglia mai e se va male pazienza.

Perché hai partecipato a Extraself?

Rudy Mentale: Beh. Perché comunque le gratificazioni aiutano a vivere meglio, no?Lucy R.: Mi è stato suggerito, non credevo nemmeno di passare la prima fase ma, devo dire che, chi ha letto l’incipit del mio libro mi ha incoraggiata. E se devo essere sincera anche un po’ per curiosità.