intervista

Quattro chiacchiere con Andrea Micalone

Nella nostra intervista di oggi diamo la parola ad Andrea Micalone che con il suo “Hodoeporicon” è stato il primo autore scoperto e certificato da Extravergine d’autore, e che spesso è ospite del nostro blog con i suoi interessanti articoli.

Quali sono gli errori che ti hanno fatto diventare uno scrittore migliore?

Gli errori che si commettono nella scrittura in fondo sono gli stessi per tutti. Ciò che però permette di migliorarsi e diventare più abili non sono i tipi di errori in sé, ma la capacità di accettare le critiche e saper correggersi.

Io ho avuto la fortuna di trovare sulla mia strada persone che non si sono mai fatte scrupoli nel farmi notare gli errori che commettevo. Nella scrittura, del resto, vedere e ammettere di aver commesso un errore è una questione ardua, soprattutto quando si è alle prime armi. All’inizio si ritiene che ciò che si sta scrivendo sia qualcosa di molto particolare, perciò molto spesso si risponde che “quello non è un errore, ma un dettaglio che volevo scrivere esattamente in quel modo”. Se però si trovano persone intelligenti e sufficientemente esperte, queste ti faranno notare che gli errori sono errori, senza possibilità di scampo, e dire che si voleva scrivere esattamente così non è certo una giustificazione.

Tutti commettiamo errori e ingenuità quando cominciamo a scrivere (di tipo sempre molto simile: ingenuità narrative, errori di costruzione delle frasi, stile poco curato, immaturità e scarsa conoscenza della letteratura) e capire quali sono e come correggersi è un lavoro continuo.

Credere di non commettere più errori è il chiaro segno di due fatti: 1 – Ancora non si è capito dove si sbaglia. 2 – La quantità di errori è ancora gigantesca.

Consigliaci due libri: uno tuo e uno di un tuo collega self publisher.

Tra i miei libri consiglio “L’alba di sangue”, il terzo volume della mia saga fantasy. Perché proprio quello? Perché, a mio parere, è il romanzo in cui la costruzione narrativa è stata fatta nel modo migliore e, al tempo stesso, è quello in cui sento di aver lavorato di più per costruire qualcosa di innovativo.

Per libri altrui di autori self publisher consiglio invece “Egomania tascabile” di E.go, un libro piccolo e decisamente carino che, nonostante i limiti dovuti all’inesperienza dell’autore, si impegna a essere qualcosa di completamente diverso e distaccato dal normale panorama editoriale (classico e self). In particolare le prime quaranta pagine sono davvero ottime e mi hanno sorpreso.

Cosa ti piace e cosa no del mondo Self Publishing?

Amo molto la completa libertà del Self Publishing sotto ogni punto di vista. È anche molto gradevole la percentuale di guadagni che, seppur limitati dalla scarsa visibilità, riescono comunque a raggiungere cifre non indifferenti rispetto a quelli che ho ottenuto con piccole case editrici.

Odio invece con tutto me stesso la pochezza e la scarsa professionalità della maggioranza degli autori Self Publisher. In molti casi noto che c’è un clima da rissa da bar, in cui tutti insultano tutti, nella convinzione di essere esperti sull’argomento.

Perché ti sei candidato alla selezione di Extravergine d’Autore?

Proprio perché odio la scarsa professionalità di molti Self Publisher, ho apprezzato molto l’idea di creare un sito in cui invece la qualità fa da padrone su tutto. C’è un disperato bisogno di qualcuno che valuti l’oceano di autori autopubblicati per cercare quel che è di valore e scinderlo dal resto.

2 thoughts on “Quattro chiacchiere con Andrea Micalone

  • Virginia

    Sono d’accordo con te, Andrea, su tutto ciò che hai detto!

    • Andrea Micalone

      Ti ringrazio Virginia! 🙂

I commenti sono disattivati.