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Diego Zappaterra e “L’oro del passato”

Oggi incontriamo il vincitore del nostro contest natalizio, Diego Zappaterra. Classe 1987, nato a Varese, Diego ha vinto il nostro concorso con “L’oro del passato” una raccolta di racconti uscita nel 2015, menzionata anche al X  Concorso Internazionale de Il Cavedio di Varese. Abbiamo scambiato con lui quattro chiacchiere:

Parlaci di te: com’è nata la passione per la scrittura?

diego-zappaterraHo iniziato a scrivere quando avevo sedici anni e come tanti altri prima di me l’ho fatto per me stesso, per sfogarmi e intrappolare sulla carta i miei pensieri, le mie paranoie. Il caso, o il destino, ha voluto che iniziassi a lavorare nelle librerie qualche anno dopo e questo mi ha permesso di coltivare maggiormente la mia passione per la lettura e soprattutto per la scrittura.

Vendere i libri e osservarne il mondo alle spalle, conoscendo autori e librai, è stato come guardarne più da vicino l’anima e imparare come nascono e come arrivano nelle nostre librerie. Tutto questo ha sviluppato dentro di me il desiderio di scrivere come piacere personale, un gesto ormai abitudinario che mi accompagna ogni giorno, ma anche quello di lasciarmi leggere da qualcun’altro e poterne poi parlare insieme.

Raccontaci del tuo libro: qual è stata la “scintilla” da cui è nato?

oro-del-passatoQuando scrivo un racconto è raro che l’ambientazione venga prima della storia in se. Per “L’oro del passato” invece è stato diverso. Ho scoperto la passione per Parigi e gli anni Venti grazie alla mia compagna ed è stato facile immaginare di scriverci qualcosa. Avevo già in mente da tempo l’idea di un personaggio in grado d’intrappolare i proprio sogni nelle bottiglie, di rinchiudere i proprio desideri legati al passato, ma anche al futuro, così da non perderli mai e poterci tornare a piacimento. Conoscere poi nella vita di tutti i giorni qualcuno che ha preferito giocare con i sogni degli altri anziché con i propri ha contribuito in me a creare l’antagonista della vicenda, e il resto è venuto da se.

Per le altre storie invece la fantasia ha fatto il suo gioco nei modi più disparati. Mi è venuta incontro davanti a un semplice disegno fatto durante una pausa pranzo da lavoro (come la storia”C’è un bimbo appeso alla luna”) o durante l’ascolto di una canzone (“La teoria del cowboy”), oppure immaginandomi il lato più in ombra, e forse più realistico, di una mia vecchia conoscenza (“Il canto del gallo della signora Delgado”). Quindi diciamo pure che questo libro è fatto di più “scintille”.

Perché hai scelto di pubblicare in Self Publishing?

Scrivo racconti e purtroppo questo genere in Italia sottovalutato, dai lettori ma soprattutto dai librai che potrebbero consigliarli di più. Proprio per questo quando ho scelto di pubblicare “L’oro del passato” e le altre storie che lo compongono ho pensato subito al self publishing; era la scelta più ovvia per permettere alle mie storie di essere lette nonostante i mille ostacoli che i racconti possono incontrare nella nostra editoria. Inoltre non ho mai pensato di avere successo o di vendere milioni di copie con il mio libro, ne conoscevo i limiti fin dall’inizio e il mio unico interesse era trovare qualche persona in più disposta a leggermi, cosa che il self publishing permette nonostante sia ormai un mondo vastissimo e molto popolato.

Devo ringraziare a tal proposito anche il servizio con cui ho scelto di farlo, Youcanprint, in quanto mi ha permesso di fare arrivare il libro in molte librerie d’Italia e, con alcune, organizzare incontri e presentazioni. A distanza di tempo dalla pubblicazione devo ammettere che non so se continuerò a pubblicare in self, credo esistano ancora molte case editrici attente e alla ricerca di nuovi scrittori, e provare non costa nulla, ma non mi sento comunque di escludere questa strada che mi ha già regalato tante soddisfazioni fin’ora.

Grazie mille per l’opportunità!