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Sei un vero scrittore? Le risposte al test – 1

Qualche settimana fa abbiamo pubblicato un test per valutare la preparazione dei nostri utenti. Si trattava di un gioco, ovvio, ma le domande erano serie, pensate per misurare le conoscenze dei nostri lettori in molti aspetti del mondo editoriale.

Se te lo sei perso, prima di proseguire ti consigliamo di farlo, perché oggi andremo a vedere insieme le “soluzioni” delle prime 5 domande.

FAI IL TEST

Hai appena finito il tuo romanzo. Cosa fai?

Questa non è una domanda di grammatica, non esiste una risposta corretta in assoluto, ma delle tre opzioni che avevamo fornito ce n’era una sicuramente consigliabile: dimenticarsi il libro per un mese e poi rileggerlo. La rilettura (con conseguente riscrittura!) è un passaggio fondamentale per la pubblicazione di un libro, meglio ancora se fatta dopo un certo periodo di distacco dalla propria opera. In questo periodo si potrebbe anche sottoporre il testo a un amico, ma la lettura da parte di una terza persona (meglio se competente) dovrebbe comunque essere una fase successiva a una prima rilettura da parte dell’autore.

Decisamente deprecabile, invece, l’idea di spedirlo a un editore (o di autopubblicarlo) senza neppure averlo riletto da cima a fondo: è un’ingenuità grossolana che può portare soltanto rifiuti o lettori scontenti.

Quanti caratteri contiene all’incirca una cartella editoriale standard?

Qui c’è una e una sola risposta esatta: una cartella standard è composta da 30 righe ognuna di 60 caratteri circa, quindi in tutto 1800 caratteri (gli spazi si considerano sempre inclusi)

Chi ha scritto “L’arte del romanzo”?

Domanda non facile, poiché tutti gli autori citati dal quiz hanno pubblicato in merito alla scrittura, come Calvino con le sue “Lezioni americane” o King con il suo “On writing”. Ma dei tre l’unico ad aver scritto un testo dal titolo “L’arte del romanzo” è Milan Kundera (edito da Adelphi)

Quale tra queste [Soqquadro – Socquadro – Soccuadro] è la forma corretta?

Anche qui non si sfugge, domanda di grammatica che prevede un’unica risposta corretta: si scrive Soqquadro, rarissima eccezione che prevede l’uso di due ‘q’.

Perché? Come meglio ci spiega l’Accademia della Crusca il motivo è una semplice eredità storica sfuggita all’opera normalizzatrice dei grammatici.

Quando introduci un nuovo personaggio in genere preferisci: Raccontare quello che sta facendo, Descriverlo: occhi, capelli, carnagione, altezza…, Mostrare l’ambiente in cui si trova.

Questa era forse la domanda più soggettiva di tutte e una vera risposta esatta proprio non c’è. Ma abbiamo comunque deciso di premiarne una più delle altre.

Descrivere infatti, sebbene fatto da molti e titolati autori, non è certo il modo più originale per presentare un personaggio. E poi, la descrizione è quella che si fa per un identikit, non in letteratura…

Raccontare un’azione è già più significativo, presenta il personaggio per delle sue peculiarità che vanno oltre l’aspetto e consente al lettore di farsene una propria immagine. Meglio ancora, a nostro avviso, è mostrare l’ambiente in cui si muove e si relaziona, tratteggiando il carattere del personaggio attraverso altro da lui. E poi “mostrare” dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni storia scritta.

Leggi le risposte alle altre 5 domande