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Sei un vero scrittore? Le risposte al test – 2

Torniamo a vedere insieme le risposte al test che abbiamo pubblicato qualche settimana fa: si trattava ovviamente di un gioco, ma le domande erano serie, pensate per misurare le conoscenze dei nostri lettori in molti aspetti del mondo editoriale.

Se te lo sei perso, prima di proseguire ti consigliamo di farlo, perché oggi andremo a vedere insieme le “soluzioni” delle ultime 5 domande.

FAI IL TEST

Coniuga l’indicativo presente della terza persona singolare del verbo “fare”:

Domanda di grammatica che non lascia scampo: la soluzione esatta è “fa”.

La versione apostrofata, infatti, è il troncamento di “fai”; un -fà accentato, come ci insegna la Treccani si usa soltanto come desinenza nei composti di fare.

Cos’è la sinossi di un romanzo?

Altra domanda che non lascia spazio alle interpretazioni. Sicuramente non corrisponde alle prime righe del romanzo (quelle, al limite, sono l’incipit).

Molti pensano coincida con il testo in quarta di copertina ma, mentre questo serve ad invogliare il lettore all’acquisto del libro, la sinossi svela ogni parte del racconto perché ne è a tutti gli effetti un riassunto.

Leggi la citazione qui sotto: dove siamo?

Era questo uno stanzone, su tre pareti del quale erano distribuiti i ritratti dei dodici Cesari; la quarta, coperta da un grande scaffale di libri vecchi e polverosi: nel mezzo, una tavola gremita d’allegazioni, di suppliche, di libelli, di gride, con tre o quattro seggiole intorno, e da una parte un seggiolone a braccioli, con una spalliera alta e quadrata, terminata agli angoli da due ornamenti di legno, che s’alzavano a foggia di corna, coperta di vacchetta, con grosse borchie, alcune delle quali, cadute da gran tempo, lasciavano in libertà gli angoli della copertura, che s’accartocciava qua e là.

Certo, non è facile riconoscere un testo da poche righe, ma qui ci trovavamo davanti a un mostro sacro della letteratura italiana! Avrete quindi già capito che non si trattava di un estratto da Harry Potter o Oliver Twist ma di un passo de I promessi sposi.

Cosa fa un “Editor”?

Altra domanda sul mondo editoriale, su cui spesso aleggiano dubbi: l’editor è una figura professionale molto importante per un autore, perché ha il compito di supportarlo aiutandolo nella lavorazione del testo (ad esempio evidenziando incongruenze narrative) al fine di rendere lo stesso adatto alla pubblicazione.

Certo, gli capita anche di correggere refusi, ma quello è compito specifico del correttore di bozze.

Alla direzione di una casa editrice, invece, c’è una figura totalmente diversa, cioè l’editore (spesso coincidente con il direttore editoriale).

A quale di queste attività dedichi più tempo?

Domanda solo apparentemente soggettiva: ogni scrittore degno di questo nome, infatti, sa che il lavoro più difficile e impegnativo, che talvolta richiede più tempo persino della prima stesura, è quello della rilettura e conseguente riscrittura.

Impaginazione e creazione della copertina sono questioni lontane dal ruolo dello scrittore, e se portano via tanto tempo è solo per incapacità (se uno è scrittore non deve per forza essere anche grafico!) e dovrebbero far riflettere sulla necessità di affidarsi a professionisti del settore.

Leggi le risposte alle altre 5 domande